Per qualche minuto intorno a metà gara, sul circuito “Enzo e Dino Ferrari” di Imola si è cullato il sogno di una eccezionale quanto inedita doppietta in casa Piccini, ovvero la vittoria sia di Andrea che di Giacomo nello stesso appuntamento ma con auto e in categorie diverse. Poi, la sfortuna ha interrotto sul più bello l’impresa di Giacomo, mentre Andrea ha bissato il trionfo ottenuto nel GT Open al Nurburgring con un’altra affermazione personale nella seconda tappa dell’European Le Mans Series. Partenza unica alle 14.00 per tutte le categorie e fino alle 15.40 tutto procede per il meglio: la Ferrari F458 di Giacomo Piccini, portacolori della Kessel Racing, parte con il quarto tempo di qualificazione nella LM-GTE ma davanti c’è una maratona di 4 ore, nella quale la situazione può cambiare anche radicalmente. Al momento del via, c’è il polacco Michael Broniszewski al volante, che dopo mezzora consegna la vettura a Giacomo Piccini: il piede del 29enne di Sansepolcro affonda più degli altri sull’acceleratore e, grazie anche al gioco dei pit stop, la Ferrari F458 balza in testa: Giacomo completa al meglio il doppio stint (e in contemporanea anche l’auto di Andrea è prima), ma nel momento del nuovo cambio alla guida subentra un problema di elettronica che costringe l’equipaggio a star fermo, perdendo 8 giri. Broniszewski alla fine riparte, anche se la gara è oramai compromessa. Niente di tutto ciò, invece, per la Ferrari F458 di Andrea Piccini, che già si era presentata al via con il miglior tempo di qualificazione nella GTC; il più grande dei fratelli Piccini sostituisce nella circostanza il danese Jan Magnussen nel team Formula Racing e divide la guida con gli altri due connazionali di Magnussen, Johnny Laursen e Mikkel Mac. In partenza c’è Laursen, che ha il merito di preparare la vittoria rimanendo nelle posizioni di vertice senza perdere terreno; gli subentra Mac, che al termine del doppio stint consegna in seconda posizione la Ferrari a Piccini, protagonista di un interessante sfida con l’altra “rossa” di Luca Persiani, che tiene il comando fino in pratica alla conclusione dello stint, perché quando Andrea esce per far posto a Mac la vettura è balzata in testa e il compito finale del danese è soltanto quello di amministrare saggiamente la situazione, cosa che riesce alla perfezione. Al secondo posto, si piazza la Ferrari F458 del trio Beretta-Markozov-Ladygin. Andrea Piccini può dunque festeggiare la sua prima vittoria sul circuito di Imola, dove peraltro non tornava a correre da ben 9 anni: campionato FIA GT e sempre con la Ferrari, seppure si trattasse della 575.

Un successo che per me acquista un valore particolare – ha commentato Andrea Piccini – proprio perché a Imola non avevo mai vinto. E comunque, dal momento che sostituivo Magnussen alla guida di un’auto ben piazzata in classifica, volevo aiutare Laursen e Mac a ottenere il miglior risultato possibile. Ebbene, abbiamo ottenuto il massimo e faccio le congratulazioni a entrambi i miei compagni: sono andati molto forte e la squadra ha lavorato alla perfezione anche nella scelta della strategia. Per ciò che mi riguarda personalmente, è la seconda vittoria nell’arco di appena due settimane: sono grato ad Amato Ferrari che mi ha concesso queste due opportunità. Lui mi ha dato fiducia e io penso senza dubbio di averla ripagata”.