Lo scoppio di una gomma con successivo botto nel momento in cui l’esaltante rimonta stava per essere coronata dopo i problemi tecnici sopraggiunti praticamente al via ha messo fuori gioco e fuori uso l’Audi R8 LMS di Andrea Piccini alla 24 Ore di Spa. Per il 32enne pilota di Sansepolcro è stata l’ennesima amara trama di un film visto già diverse volte, con la differenza che in questo caso per lui si è reso necessario il controllo medico all’ospedale militare di Coblenza, a seguito dei fastidi accusati a spalla e ginocchio, senza comunque alcuna seria conseguenza. Imprevisti, poi prodezze e alla fine un altro imprevisto che ha rischiato di giocare persino un brutto scherzo. Pronti via con il quarto tempo assoluto alle 16 di sabato 31 Luglio e Piccini, che in base a precisi accordi disputa al volante la prima ora, guadagna subito la seconda posizione (e la prima nella GT3) dietro la Ferrari F430 GT2 di Bruni e Longin, ma una magagna d’acchito all’elettronica riporta l’Audi ai box in due circostanze; soste nelle quali l’auto perde 6 giri e si ritrova 28esima, in coda al gruppo. Tuttavia Alex Margaritis, Henri Moser e Marc Hennerici (doppio stint) recuperano nelle rispettive ore una decina di posizioni e riconsegnano in tarda serata la R8 a Piccini, che arriva fino al 15esimo posto prima che scoppi la gomma posteriore sinistra all’Eau Rouge, la quale si trova per giunta poco dopo la partenza. Andrea è quindi costretto a compiere 6 chilometri ad andatura lenta per poi rientrare ai box. Nel frattempo, l’Audi scende al 17esimo posto, ma con la pista che si stava asciugando e le slik montate il biturgense si rende protagonista di una eccezionale doppio stint, riguadagnando in due ore altre dieci posizioni. E quando alle 6. di mattina la Ferrari F430 GT2 di Bruni e Longin e l’Audi R8 LMS di Kumpen e Fassler (i compagni di scuderia di Piccini nel team Phoenix Racing) si eliminano a vicenda, Piccini si ritrova 5° assoluto e 2° nella GT3, con il 3° posto assoluto che dista appena un giro. Mezzora di guida sostenuta e 12 giri percorsi con lo stile e la grinta che lo contraddistinguono, ma sta scritto che l’avventura deve finire con una bella dose di spavento: a scoppiare è stavolta il pneumatico posteriore destro, sempre all’Eau Rouge-Raidillon, curva in discesa che si affronta mediamente a 240 orari in compressione. Risultato: l’Audi esce e sbatte contro il treno di gomme per poi rimbalzare. Vettura in gran parte distrutta e Piccini che avverte dolori alla spalla sinistra e al ginocchio, anche in questo caso il sinistro, dove interessato sembra essere il menisco. “A parte i problemi accusati all’inizio – ha dichiarato Piccini ancora a caldo e prima di recarsi a Coblenza – avevamo svolto un ottimo lavoro di equipe, con tutti i compagni di vettura che avevano contribuito a migliorare la posizione in classifica. Il 5° posto era più che meritato e credo che avremmo potuto vincere la categoria e conquistare il gradino più piccolo del podio: sarebbe stata un’impresa eccezionale, che però ci è stata negata da cause accidentali”.